Ipertrofia prostatica a Catania.
La prostata è una ghiandola a forma di castagna, presente, nei soggetti di sesso maschile, sotto la vescica urinaria. Essa è attraversata dall’uretra, il condotto attraverso il quale l’urina, che si raccoglie in vescica, viene espulsa all’esterno.

Patologia
A partire dall'età di 40-45 anni nella porzione centrale della prostata, intorno all’uretra, per fattori costituzionali e ormonali, il tessuto ghiandolare inizia a proliferare (adenoma prostatico). Questo tessuto, crescendo, può causare un restringimento dell’uretra, responsabile di difficoltà al passaggio dell'urina.

La vescica, che è un muscolo, col tempo è costretta a ingrossarsi per vincere l’ostacolo causato dall’adenoma prostatico e permettere così un buono svuotamento vescicale.

Ma ad un certo punto il restringimento causato dall’adenoma è tale che la vescica, stanca, non si svuota più completamente.
Dopo molti anni la vescica sfiancata perde la sua capacità di contrarsi e diventa come una sacca ripiena di urina. A questo punto anche i reni vanno in sofferenza e per svuotare la vescica bisogna utilizzare un catetere.

Sintomatologia
I disturbi urinari sono inizialmente lievi e sfumati (riduzione del getto urinario, allungamento del tempo necessario ad urinare, sgocciolamento alla fine della minzione).

A questi con il tempo si aggiungono disturbi irritativi tali da compromettere la qualità di vita del singolo individuo: urinare più spesso durante il giorno, alzarsi la notte una o più volte, stimolo improvviso e urgente a volte accompagnato dall’imbarazzante perdita di qualche goccia di urina.

Inoltre, in seguito al fatto che la vescica non si svuota bene, l’urina che ristagna costituisce una “pozza” per lo sviluppo di germi che portano ad infezioni e successivamente allo sviluppo di calcoli vescicali che spesso raggiungono grandi dimensioni.

Terapia
L’ipertrofia prostatica, presente nella maggioranza degli uomini, non sempre provoca disturbi urinari.
Vi è una percentuale di persone in cui l’ingrossamento della prostata non determina disturbi urinari.Inoltre bisogna sapere che, oltre alla grandezza, può essere la forma della prostata a provocare disturbi urinari. Vi sono prostate piccole che danno molti più disturbi di prostate grandi. In molti casi i disturbi urinari associati alla ipertrofia prostatica possono migliorare con opportune terapie farmacologiche. Talvolta però l’assunzione dei farmaci è poco o del tutto inefficace e a questo punto, per evitare di compromettere la vescica, bisogna risolvere il problema con un intervento che ad oggi, nella maggior parete dei casi, è “senza taglio” (cioè endoscopico). In anestesia locale o generale con un particolare strumento, dotato di una telecamera, introdotto attraverso il canale urinario, si raggiunge la prostata che viene asportata con un fascio di luce laser o di corrente elettrica (TURP – termine inglese che significa RESEZIONE PROSTATICA TRANS-URETRALE).

Al termine dell’intervento endoscopico si posiziona un catetere vescicale per 2-3 giorni. Tolto il catetere, il giorno dopo si va a casa. I risultati si traducono subito in un flusso urinario normalizzato. Le urine rimarranno colorate con un po’ di sangue per qualche giorno, ma tenderanno a schiarirsi rapidamente. Anche alcuni disturbi urinari presenti prima dell’intervento possono persistere, ma nell’arco di poche settimane tendono a scomparire. Una frequente conseguenza della TURP è la eiaculazione retrograda (mancata emissione dello sperma durante l'eiaculazione).
La TURP non provoca conseguenze sulla erezione o sull'orgasmo, ma può determinare l’impossibilità ad avere figli con metodi naturali.È da sapere che con questi tipi di interventi la prostata non viene tolta tutta, ma solo la parte ingrossata (l’adenoma); pertanto “il guscio”, che è la ghiandola prostatica vera e propria (zona dove normalmente si sviluppa il tumore della prostata), rimane. La prostata viene totalmente asportata solo in caso di tumore (prostatectomia radicale).ù

Consigli generali
A partire dai 45 anni è buona norma eseguire periodicamente una visita urologica, una ecografia prostatica (che dà informazioni sulla grandezza e forma della prostata) ed una uroflussometria  (che dà molte informazioni sulla velocità del flusso urinario). Insieme a questi esami è necessario eseguire annualmente un semplice prelievo di sangue per la valutazione del PSA, importante per la diagnosi precoce del tumore alla prostata.
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